Le ardeva il desiderio di assaggiare tutti i gusti, tutti i sapori, tutti gli amori. Voleva tutte le ore in un solo secondo. Voleva sapere tutto, avere tutto, conoscere tutti i posti. No, non voleva, né aveva la necessità. Amava e smetteva di amare con la stessa intensità.
Fa parte della nostra autostima il desiderio di avere "l'approvazione" degli altri. Ci fa sentire bene, è vero. Fa bene al nostro ego. E' umano e normale. Ma quando si ha una paura esagerata di sbagliare, di cercare di essere perfettini, di dire e fare quello che vogliono e/o si aspettano gli altri solo ed esclusivamente per essere ben visti al punto che la nostra vita venga condizionata, lì c'è un problema.
Tutto questo è molto triste; dover indossare una maschera che non vorresti, vivere ed essere chi non si è per piacere agli altri.
Per lei era difficile prendere decisioni, fare scelte, perché non voleva privarsi di nulla. Aveva fretta di vivere e tutto passava troppo veloce. Il dopo sbornia era la sua compagna. Fisica e morale.
Ma le piaceva la sensazione. Provava attrazione verso il rischio, l'improbabile, pericoloso. Le cose proibite.
Non ha mai avuto tempo per vivere in modo tiepido. Con lei era gelo o fuoco.
Scommetteva qualsiasi cosa, ma solo su se stessa. Perdere faceva parte del divertimento.
Ha comprato biglietti solo di andata, prima di uscire dall'aeroporto, quello di ritorno l'ha buttato.
Ha amato molte volte, a lungo o solo per una notte.
Provava amore, desiderio, odio e nostalgia in una frazione di secondo.
Tutto contemporaneamente.
Tutti questi sentimenti messi dentro una bottiglia e buttati giù come un shot di tequila.
Troppo volte fraintesa, giudicata o incompresa. Ma l'unica cosa che non possono dire è che lei non abbia vissuto.
L'ho conosciuta, era davvero speciale.
Probabilmente ha capito il modo giusto di vivere, prima di tutti noi.
Testo di @rafamagalhaes "Ela tinha sede"